sabato 1 marzo 2014

IL MAXI PARCHEGGIO DI ISEO FINISCE SU UN BINARIO MORTO

Lunedi scorso il consiglio comunale d’Iseo non ha rinnovato la convenzione con Brescia Mobilità la società controllata dal Comune di Brescia per la costruzione del maxi-parcheggio sotto il Castello siglata 5 anni fa. Brescia Mobilità doveva  sostenere i costi del parcheggio di 3 milioni di euro e 1,5 milioni per la ristrutturazione dell’oratorio, mentre  il comune d’Iseo avrebbe dovuto coprire 750mila euro con l’acquisto di 30 garage.
Sarebbe stato impensabile politicamente dice il presidente di Legambiente del lago d’Iseo Dario Balotta,che la giunta di centro sinistra di Brescia, che aveva vinto le elezioni  dicendo no al parcheggio sotto il castello di  Brescia, si mettesse ora a costruire un parcheggio sotto le mura del castello Oldofredi dove governa una giunta di centrosinistra. Questo progetto, ideato quando era lecito spendere i soldi pubblici a pioggia, ora, dopo la spending rewieu,  è insostenibile anche economicamente, visto che Brescia Mobilità ha già le sue gatte da pelare per coprire gli enormi  disavanzi di gestione  provocati dall’apertura del nuovo Metrobus. Ecco perché il progetto è finito su un binario morto. Legambiente del basso Sebino ha sempre sostenuto che il maxi-parcheggio, da oltre 300 posti, era un’opera da non fare  per gli effetti negativi che avrebbe avuto sull’ambiente poiché faceva sparire il campo in erba da calcio,aumentava il traffico e l’inquinamento in centro e comprometteva il paesaggio. Aggiunge Dario Balotta, non si giustificava  un enorme intervento come questo, neppure con l’obiettivo di pedonalizzare il centro storico.Sarebbe stata la pedonalizzazione più cara d’Europa. Le pedonalizzazioni si fanno con un piano della viabilità, assente ad ISEO,  e con la messa in campo di opportuni divieti di circolazione. Disponendo di 7mila parcheggi e con 5300 automobili immatricolate, avanzano e bastano  ben 1.300 parcheggi per turisti e visitatori. Anche il rischio ambientale della vicinanza del parcheggio  alla falda acquifera doveva spingere il Comune ad abbandonare subito un progetto dannoso, dispendioso e in contrasto con le tendenze poste in atto in tutta Europa, che vogliono le automobili ben al di fuori dal centro storico.
Legambiente Basso Sebino

Iseo 28 novembre 2013

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